Tetti verdi fioriti

Un prato fiorito su tetto verde si gestisce in modo analogo ad uno in piena terra. Le specifiche condizioni che si creano su un tetto verde, richiedono degli interventi di gestione specifici. Un dato fondamentale per la gestione del tetto verde è lo spessore del substrato presente sul tetto verde, che influisce in modo importante sulla gestione, in particolare sulla necessità e frequenza delle irrigazioni.

Irrigazione
Le specie selvatiche hanno bisogno di un apporto di acqua minore rispetto alle specie coltivate anche su un tetto verde, ma nonostante questo su spessori di substrato al di sotto dei 30 cm c’è necessità di irrigazione durante periodi caldi e/o periodi di prolungata siccità indipendentemente dalla stagione in cui si presentano. Di norma la necessità di irrigazione si presenta solo nel periodo estivo.
In particolare non è corretto irrigare in modo prestabilito senza tenere conto della piovosità, sopratutto nelle stagioni come primavera e autunno, perché risulterebbe eccessivo, potrebbe creare dannosi ristagni e/o uno squilibrio del prato con riduzione delle fioriture.
Nei periodi caldi è consigliabile, invece bagnare almeno una volta al giorno, preferibilmente al mattino ed eventualmente prevedere la possibilità di fare dei cicli di bagnatura di raffrescamento, nelle giornate più calde.
Invece durante il primo anno dalla semina va posta maggiore attenzione all’irrigazione, perchè le piante seminate non hanno ancora raggiunto un completo sviluppo, in particolare per le semine primaverili.

Sfalcio
Di norma il primo sfalcio si effettua a fine fioritura, quando il prato si secca e rilascia il seme. Siamo già in estate e successivamente il prato ricomincia a crescere e può rifiorire, anche se in modo meno intenso rispetto alla primavera. L’entità di fioritura e crescita sono fortemente influenzate dalle condizioni ambientali. Il secondo e ultimo sfalcio si effettua a fine stagione vegetativa (autunno), per riportare il prato basso, che resterà tale fino alla primavera successiva.
La gestione minima può consistere anche in un solo sfalcio annuo autunnale, ma durante l’estate, dopo la fioritura, il prato si secca e resta tale fino all’autunno.

L’altezza media del prato è di 50-60 cm, ma su tetto verde, può ridursi. Di norma il primo sfalcio deve essere asportato, mentre il secondo si può fare mulching.
Nel caso di substrati poco profondi, la riduzione di crescita del prato, può permettere di fare un solo taglio autunnale, con il mulching. Va comunque verificato che nel tempo il mulching non crei uno strato di materiale in decomposizione troppo denso che potrebbe interferire con il normale sviluppo del prato.

IMPORTANTE: lo sfalcio va fatto ad un altezza non inferiore ai 5 cm, perchè l’asportazione totale della copertura vegetale favorisce la perdita d’acqua del terreno aumentando l’aridità, in particolare in estate.

Serve concimare?
In genere non serve, anche perché la concimazione favorisce le graminacee, cioè la parte verde del prato, rispetto alle specie da fiore, portando ad una riduzione delle fioriture e alla perdita di specie da fiore.
Dato che i tetti verdi sono dei sistemi di terreno non completamente naturali, può verificarsi la necessità di apportare nutrienti. Di norma le graminacee sono le prime che risentono di un’eventuale carenza di nutrienti, per cui un loro ridotto sviluppo è un buon indicatore della necessità di intervenire con la concimazione. Si consiglia di fare un’unica concimazione annuale, preferibilmente in primavera alla ripresa vegetativa, usando quantitativi ridotti da metà ad un terzo delle dosi per prato all’inglese. La concimazione non va ripetuta automaticamente una volta l’anno perchè risulterebbe eccessiva.