Come si semina un prato fiorito perenne
Il maggiore problema quando voglio seminare un prato fiorito, è gestire le infestanti. Perché?
Perché nel momento in cui semino su terreno lavorato, pongo le specie di prato in una situazione ambientale che non è la loro naturale, anche se queste specie saranno poi in grado di ricrearla. Questo comporta, che in questa fase le specie di prato non sono competitive rispetto ad altre specie, che per loro natura sono favorite dalle condizioni presenti con il terreno appena lavorato, specie che comunemente vengono indicate come infestanti. Per questo motivo devo avere attenzione alla fase di preparazione del terreno e di semina per avere una buona riuscita, perché è in questa fase che posso maggiormente incidere sulle infestanti.
Come fare?
Il modo migliore per limitare le infestanti è la falsa semina. Consiste nel preparare il terreno come per seminare, ma invece di seminare si aspetta che nasca il seme delle infestanti presente nel terreno. Successivamente elimino le plantule nate o con diserbo o con una lavorazione superficiale del terreno. Fondamentale è non rimescolare il terreno, perché altrimenti porterei in superficie dell’altro terreno con seme, annullando il lavoro fatto. Questa operazione può anche essere ripetuta più volte di seguito in caso di terreni particolarmente infestati.
Quando si semina?
Il momento ideale per la semina, in pianura, è nei mesi di settembre e ottobre, perchè in questo periodo la piovosità e la temperature sono adatte alla germinazione, e le specie infestanti sono meno aggressive, oltre a rispettare il naturale ciclo di sviluppo delle specie. Anche la semina in primavera (febbraio-marzo) è possibile, ma è necessario poter irrigare perché le piante nate in primavera, non necessariamente saranno riuscite a sviluppare completamente il loro apparato radicale prima dell’estate, e quindi saranno meno resistenti alla siccità estiva. E’ bene seminare presto a primavera al fine di evitare lo svilupparsi di specie infestanti.
Qual è la dose di semina?
La dose di semina dipende dal miscuglio, ma è più bassa di quella del prato all’inglese perché seminando un prato misto, devo dare il tempo e lo spazio a tutte le specie per germinare. Aumentare la dose di semina, contrariamente a quanto si possa pensare, non aumenta le possibilità di riuscita, ma anzi spesso si ottengono peggiori risultati a causa dell’eccesiva densità delle piante, e si rischia di favorire solo poche specie a scapito di tutte le altre. Di media abbiamo una dose di semina di 10-15 gr al mq.
Come si semina?
Il letto di semina deve essere a granulometria fine, questo per permettere ai semi piuttosto piccoli di poter aderire al terreno e quindi germinare. Si spargono a spaglio in superficie e poi si rulla. Per stimolare la germinazione si può bagnare, di norma l’irrigazione è necessaria in assenza di piogge. Il seme non deve essere interrato, perchè necessità della luce per germinare, una regola empirica al riguardo è interrare il seme tanto quanto è grande il seme stesso. Dato che la maggior parte delle specie selvatiche ha semi piccoli, basta seminarli in superficie e la successiva rullatura li interra a sufficienza.
Se mi trovo in pendenza si possono utilizzare sia l’idrosemina che biostuoie, per trattenere il seme fino alla sua germinazione.
Cosa succede nei primi anni di sviluppo del prato?
L’aspetto del prato dopo la germinazione spesso è fonte di preoccupazione perché considerato troppo rado. Al contrario, è corretto che non sia denso quanto un tappeto erboso, perché solo in questo modo tutte le specie avranno la possibilità di svilupparsi.
Durante il primo anno vedrete la fioritura delle specie annuali, mentre le specie perenni svilupperanno la parte vegetativa. Dal secondo anno inizierà la fioritura delle specie perenni.
In questo anno siamo nella fase cruciale di sviluppo del prato. Di norma si hanno già dei buoni risultati di fioritura delle specie perenni, ma si possono presentare alcuni problemi che non devono destare troppa preoccupazione. I due eventi più comuni sono la presenza di infestanti e la scarsa fioritura.
In entrambi i casi è bene monitorare la situazione, per verificare che non ci siano problemi di sviluppo del prato, ma di solito il terzo anno questi fenomeni si estinguono, perché aumenta l’equilibrio del prato nei confronti dei fattori ambientali e la capacità di competizione delle specie di prato.
Per aiutare, nel caso di infestazioni si può effettuare degli sfalci supplementari al fine di impedire alle specie infestanti di rilasciare il seme. La scarsità di fioritura, invece, è di norma dovuta ad un eccesso di fertilità, che si andrà a ridurre da solo nel tempo.